di Emiliano “Bassifondi?” Santoro
Tanz è ballare prog negli anni ‘10. Parlano avant-rock, un misto di dialetto free e pop-muzik per le masse. Non vogliono niente, si spogliano sul palco o si travestono da cosacchi. Tanz è suono surreale: Claudio Rocchi in anima latina. Tanz è lenta auto-determinazione a furia di ascolti reiterati. Sono di Prato, terra di Topsy the Great. Tanz è un’altra storia: la loro è nostalgia per i ’70s, per Le Orme e Banco del Mutuo Soccorso, per i festival prog con gli a solo e i discorsi reazionari sulla costituzione. Non giocano troppo, in realtà c’è del serio – sotto l’apparente facezia, nelle loro saturae. Escono per Hysm?, che è un marchio fedeltà per “Bassifondi?”. E quindi niente. Questo è quanto.
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