Ruggine – Iceberg (2014)

10 Nov

di T/T 

There’s more to the picture
Than meets the eye.

<<La ruggine non dorme mai>>. Caparbiamente corrode il metallo, lo ossida restituendo al tempo ciò che l’uomo gli ha sottratto e lo erode con la lentezza indolente della natura. I Ruggine – progetto nato a Narzole, in provincia di Cuneo – sono attivi dal 2001: quasi cinque lustri per dare alle stampe il loro secondo full lenght e il disco dell’avvenuta maturità. Registrato in analogico presso il Blue Record Studio di Mondovì, Iceberg è un disco ruvido e spigoloso, a tratti tattile. Si avverte sotto le dita la grana del ferro inacidita e devastata dal tempo, sui cui si arrampicano facendosi spazio le parole di Simone Rossi.

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La sovraesposizione a “voci” ingombranti come quelle di Pierpaolo Capovilla – di cui diffidiamo ampiamente un po’ per la prosopopea da vate generazionale, un po’ per la poetica da bric-à-brac finto dada – o di Emidio Clementi (anch’esso, purtroppo o per fortuna, lontano dalle corde di chi scrive) può portare subito l’ascoltatore a rubricare le liriche di Rossi sotto la categoria del <<derivativo>> lato sensu. Ma, l’ascolto/lettura, invece, restituisce una voce più “bassa”, volutamente meno lirica, ma più immediata e concreta, vicina all’esistenzialismo reducista dei Marnero, con cui condividono anche  un suono spesso e  roccioso.

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Iceberg non nasconde i propri riferimenti: si sente il suono ruvido e disarmonico degli Scratch Acid/The Jesus Lizard virato verso gli incastri ritmici à la Don Caballero (gli ascoltatori meno smaliziati penseranno ai Tool), si sentono i 90s più duri e meno auto-compiaciuti, macinati con le cuspidi chitarristiche degli Shellac. Un post-hardcore geometrico, ma non cerebrale quello dei Ruggine, molto più di stomaco che di testa, virato verso la costruzione di uno spazio sonoro accidentato e labirintico, in cui la voce di Rossi si muove a spintoni, facendosi spazio tra la coltre di distorsioni. Tra i nove brani, spiccano per forza l’iniziale Babel e Pangea, appesa ad un giro di basso che la spinge verso il suolo, rallentando la rabbia, ma sono i quasi dieci minuti di Cds – in cui si agitano spettri dei Rodan – a lasciare un segno tangibile della loro crescita esponenziale.

Li attendiamo al varco.

p.s. cliccando il link potrete scaricare gratuitamente il disco: basta una semplice “mi piace”

http://www.v4v-records.it/contest/embed/5454d03f1affaabb6b00000e

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RuggineIceberg 

Registrato in analogico da Massimiliano Moccia presso il Blue Record Studio di Mondovì

Mixato presso il Mam Recording Studio di Cavallermaggiore da Massimiliano Moccia

Masterizzato da Carl Saff presso il Saff Mastering di Chicago

prodotto da: V4V, Escape From Today, Sangue Dischi, Vollmer industries, Canalese Noise Records

Vinile colorato, cd o free download 

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