Archive | May, 2013

Daniel Higgs – The Godward Way (Latitudes)

31 May

di T/T

Avendo parlato dei rituali dronici di Zomes [qui], ci è impossibile esimerci dal parlare del nuovo ep di Daniel Higgs, voce dei Lungfish. Fuori per la Latitudes, The Godward Way (12″ in edizione limitata a 1000 esemplari) è un lungo mantra di 23 minuti per banjo, voce e organetto, che mischia sapientemente raga e roots folk.

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Pure X – Crawling Up the Stairs (Acéphale)

27 May

di T/T

Superata – si fa per dire – una sbornia post-operatoria, immobilizzato a letto tra un libro, un fumetto e un disco ho deciso di scrivere qualcosa. E allora, tra il nuovo Marnero – di cui forse parlerò a breve – il “nuovo” Dirty Beaches  e altra roba posticcia e vomitevole, mi sono imbattuto in questo tutto sommato onesto sophomore dei Pure X.

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Estemporanea #2: Gazebo Penguins, o del puppare la fava.

20 May

di T/T

Non ero malauguratamente tra il pubblico di quell’evento che fu l’ultimo anti-Mtv Day, ma alcuni miei amici che vi presero parte mi raccontarono – mischiando epica e aneddotica spicciola – della bontà del concerto dei Gazebo Penguins. Tiro, presenza e capacità di gestire un live di immediata presa su un pubblico in delirio che cantava a squarciagola i brani di Legna.

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Di solito – per un sorta di idiosincrasia personale – mi tengo alla larga da certi gruppi. Un po’ perché il ritardo storico con cui si muovono non è neanche minimamente rubricabile sotto una sana retrologia, ma, anche e soprattutto, perché suonano così plasticosi e irreali da sembrarmi quanto di più lontanamente accostabile alla schiettezza e all’autenticità emo (quella storica si intende).

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Pharmakon – Abandon (Sacred Bones)

18 May

di T/T

«Nelle farmacie non vi è alcun rimedio contro l’esistenza, solo palliativi per i fanfaroni. Ma dov’è l’antidoto alla disperazione chiara, infinitamente articolata, fiera e sicura? Tutti gli essere sono infelici; ma quanti lo sanno?» (E.M.C.).

Le Farmacie inscatolano il farmaco rendendolo poco meno che palliativo, ma il Pharmakon nella grecità è il limite non tangibile tra il rimedio e il veleno. Strappato alla sua ambiguità, il farmaco conserva l’antico e oscuro splendore distruttivo e venefico  solo nell’ipertrofica e massiccia (nonché volontaria, e quindi demistificante) assunzione.

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Pharmakon, al secolo Margaret Chardiet, ventiduenne nuiorchese, cortocircuita il doppio vincolo farmacologico: un accumulo di nulla e residui post-industriali a far da quinta ad uno squartamento insostenibile della carne.

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Zomes – Time Was

14 May

di T/T

A molti il nome di Asa Osborne non sarà nuovo. Storico chitarrista dei Lungfish  da anni – oltre alla parentesi con i The Pupils insieme allo stesso Daniel Higgs, anch’essi pubblicati dalla storica e fedele etichetta washingtoniana Dischord – coltiva in solitaria il suo progetto di impro-drone per organo e percussioni Zomes.

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Estemporanea #1: Radiohead

7 May

di T/T

“C’è sempre stato qualcosa di «vecchio» nei Radiohead. Non parlo del nome…, e nemmeno dell’inutile «h» nel nome di battesimo di Yorke. Mi riferisco piuttosto al modo in cui i Radiohead lasciano tutta la credibilità anticonformistica ai vari Sonic Youth e Stereolab,per esporre la propria merce sulla bancarella denominata «importanza». È questo a renderli parte della «cultura media»: una semiseriosità  che richiama il fervore e il solenne senso del diritto artistico acquisito tipici del progressive rock. Il simbolismo e il concettualismo, la brama di profondità e significato. Ma sapete una cosa? La cultura media va bene. La musica migliore, di fatto, rientra in questa categoria. […] E quindi…: o vi buttate sull’esoterico, come quegli iper-anticonformisti secondo i quali i Faust sono roba per femminucce e il vero hardcore krautrock sono i Dzyan o gli Annexus Quam…in questo caso, finirete per seguire una dieta non-stop a base di cassette noise del Pacific Northwest, torniti dieci pollici neozelandesi e live degli Smegma…Oppure cedete alla snobismo invertito…E quindi, facciamocene una ragione: la storia del grande rock è quella regione di mezzo in cui coesistono sperimentalismo e accessibilità…” [1].

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Tra dire e il fare c’è di mezzo il limone: Fritto Misto Dischi

2 May

di F/M

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Non contenti di parlare male della musica che ci piace abbiamo deciso di gettarci nella mischia anche noi di Fritto/Misto. In questo insolito Maggio già estivo presentiamo le prime release per la FRITTOMISTODISCHI, con tanto di bollino-limone by Ratigher

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Graveyard Tapes – Our Sound is Our Wound

1 May

di T/T

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