di T/T
Buona parte del post-punk si radica su uno strano e doloroso processo di appropriazione dell’identità negra, nella fattispecie attraverso un utilizzo massiccio di tutto quello che ricade sotto l’ampia categoria di «funk». Questo processo trasversale, che toccò i due versanti dell’Atlantico, fu attuato da un contingente variegato, eppure con una precisa nota comune: la maggior parte degli attori avevano avuto a che fare con il punk e con tutto quello che ne era conseguito, ma nello stesso tempo il loro approccio era più consapevole e cosciente, anche e soprattutto dal punto di vista politico, e pertanto in un certo qual modo se ne distaccava prepotentemente.