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Bitchin’ Bajas – S/T (Drag City, 2014)

1 Sep

Dei Bitchin’ Bajas ne avevamo parlato quasi un anno fa in occasione della loro precedente fatica, sempre fuori per i tipi della Drag City. Il trio di Chicago ritorna sulle scene con un album denso dove le loro esplorazioni si infittiscono, pescando a piene mani dal progressive elettronico degli anni 70.

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Bitchin Bajas – Bitchintronics (Drag City)

16 Aug

di T/T

Ho avuto la fortuna di scoprire i Bitchin Bajas per caso. Circa un annetto fa ero al Glazart – una salle de concert  di Parigi – per un concerto dei White Hills e dei Disappears.  Quest’ultimi, tutti impomatati con i loro strumenti vintage 60 oriented – chitarre di plastica stile Crucianelli e un fangoso Gibson Eb 0 slotted headstock (roba per collezionisti  hardcore) – mi delusero abbastanza: nonostante la presenza di Steve Shelley alle pelli. I White Hills furono, invece, un pugno nello stomaco: inebriato dalla loro psichedelia space-robotica mi rituffai seguito a ruota dalla mia ex nella metrò parigina picchiettando il pattern alienato di Robot Stomp.

Prima della tempesta sonica dei WH – tra l’altro  il loro nuovo lavoro So You Are… So You’ll Be per la Thrill Jockey  è fuori da qualche giorno – la zona sottostante il palco fu occupata da questi due figuri armati di synth analogici, computer frankensteinzzati, effettistica varia e aureole kosmische. Anch’essi di Chicago come i Disappears presentavano una mistura ambientale di drone-ambient-cosmico tutto pulviscoli e scatti ameboidi. Un ottimo interludio all’heavy-psych del terzetto di New York.

Dopo un non entusiasmante album nel 2012 e un ep interlocutorio – Krausened – uscito per la chicagoana Permanent records, Cooper Crain dei CaveDan Quinlivan dei Mahjongg tornano con un nuovo album, in formato vinilico e in cassetta, prodotto dalla Drag City dall’emblematico titolo: Bitchitronics.

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Fade to Blue

20 Oct

Duo interessante della Drag City, l’album è uscito da un po’: un mix di tastierine e riverberi siderali. Il giusto mezzo tra le sperimentazioni solipsiste (o quasi) del Wyatt degli esordi e la dub di marca Peaking Lights.

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